L'associazione Culturale "Harwa 2001" ONLUS presenta:

La Tomba di Harwa
2006

 
 

PAGINA INIZIALE
INDICE DEI RAPPORTI

Attività epigrafiche: il cortile

 
 

Pianta degli scavi 2006

 
 Frammenti con scena di aratura
 
Airone rosso tra le paludi


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I rilievi sui pilastri furono in seguito copiati da Pabasa nella sua tomba che, anche in questo caso, si dimostra di estrema utilità nella comprensione della decorazione di quella di Harwa. Oltre alla scena di raccolta, sui lati dei pilastri del sepolcro più antico sono state identificate per il momento l’uccellagione, la macellazione di un toro, la pesca in un canale, l’essiccazione del pescato, la produzione del vino e del miele (la presenza di quest’ultima è resa certa soltanto da alcuni frammenti recuperati nel corso degli scavi, mentre non rimane nulla in situ). Gli altri lati dei pilastri mostrano file di portatori di offerte che, in alcuni casi, si dirigono verso Harwa, ritratto in piedi e con un bastone in mano.
La parete di fondo del portico meridionale era invece decorata con scene di vita quotidiana che aveva svolgimento davanti a una grande immagine di Harwa (anche in questo caso, stante e con in mano un bastone) scolpita all’estremità occidentale. Le figure sono scolpite in sottile bassorilievo, molto simile a quello utilizzato nell’esecuzione dei registri del portico settentrionale. Lo stato di conservazione è estremamente lacunoso. Oltre che dal graduale crollo della parete, la situazione risulta essere stata peggiorata da continue ruberie finalizzate all’asporto delle delicate scene.
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ino a questo momento sono stati liberati dalla sabbia nove registri della decorazione della parete di fondo del portico meridionale. Nonostante il pessimo stato di conservazione è già stato possibile identificare alcune porzioni della figurazione: la misurazione dei campi dopo l’inondazione del Nilo; portatori d’offerte; bestiame di vario genere appartenente alle proprietà funerarie di Harwa; la pesca in un corso d’acqua (o invaso artificiale); la caccia nelle paludi; scultori e artigiani; scene relative a lavori agricoli e all’allevamento.
L’esistenza di alcune figurazioni è testimoniata soltanto dai blocchi decorati recuperati nel corso degli scavi: l’aratura (Fig. 2); un altro tipo di pesca con la rete; fabbri (o gioiellieri) e scribi.
L’analisi della decorazione del cortile ha avuto inizio in primavera ed è proseguito in autunno. I blocchi recuperati nel corso dello scavo sono stati raccolti in scatole di cartone poi immagazzinate all’interno della tomba. In precedenza i blocchi erano stati separati secondo la loro provenienza d’origine, dato che per alcuni di questi ne era stata accertata da subito la provenienza dalla parte sotterranea della tomba. Per il momento è stata analizzata preliminarmente la decorazione proveniente dalle due pareti di fondo, dai semipilastri e dai lati orientali dei portici (su questi ultimi si trovavano i capitoli del Libro dei Morti). Sebbene queste operazioni siano soltanto all’inizio, sono stati compiuti importanti progressi nella ricostruzione della decorazione, soprattutto per quanto riguarda i capitoli del Libro dei Morti. E’ stata anche identificata la collocazione originale di alcuni blocchi in parete, come nel caso della testa dell’airone rosso (Fig. 3), la cui enorme figura costituisce l’elemento centrale di tutta la scena della caccia nelle paludi.
 


INDICE

INTRODUZIONE

RINGRAZIAMENTI

ATTIVITA' EPIGRAFICHE: LA PRIMA SALA IPOSTILA

SCAVI: IL PORTICO D'ENTRATA (PRIMAVERA)

SCAVI: IL CORTILE (AUTUNNO)

RAPPORTO SULLO STUDIO DELLA CERAMICA (AUTUNNO

 

   

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