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Intestazione
del sito nel 1996. Le informazioni sono raccolte in un'unica pagina

Pagina
iniziale del sito nel 1999.

Pagina
iniziale del sito nel 2003. La scelta dei colori verde e arancione è
ispirata agli schermi a cristalli liquidi dei primi computer.

Pagina
iniziale del sito nel 2005 con il diario della campagna di scavo in
corso.

Pagina
iniziale del sito nell'estate del 2006 con informazioni sul Secondo
Corso di Egittologia e le "Harwa News".
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Preistoria (1996-1998)
Il sito dedicato
alla Tomba di Harwa nasceva tra il gennaio e il febbraio del 1996. La
sua creazione spetta a Ian Hutchesson, australiano che,
in quegli anni,
si trovava a lavorare a Roma. La
prima versione
raccoglieva il rapporto relativo alla campagna di ricognizione nel
monumento, svoltasi nel novembre dell'anno precedente, alcune
informazioni generali su Harwa e sulle Civiche Raccolte Archeologiche di
Milano, sotto la cui egida le ricerche si sono svolte fino al 2003, anno
della creazione della Missione Archeologica Italiana a Luxor.
Il
sito era ospitato in uno spazio messo a disposizione dall'azienda
informatica presso la quale Ian
Hutchesson
lavorava. In un'epoca in cui il web era
ancora ai primi passi il sito dedicato alla Tomba di Harwa si proponeva
come il primo in Italia a trattare un argomento a carattere egittologico.
Caratteristica che lo rendeva all'avanguardia era il fatto di essere
pubblicato, sin da subito, in versione bilingue.
Protostoria (1999-2001)
Il sito ottenne un proprio spazio
internet nel 1999, quando Alex van Meer comprò i domini www.harwa.com e
www.harwa.org, e li donò all'Associazione Culturale "Harwa 2001" ONLUS,
costituitasi nel 1997.
La
creazione della nuova versione del sito fu ancora una volta curata da
Ian Hutchesson. Gli ampliamenti e aggiornamenti comprendevano, oltre ai
rapporti delle campagne 1995-1999, la versione ampliata della vita di
Harwa, una tavola cronologica e la bibliografia sul monumento e sul
personaggio. Particolare di estremo interesse era la localizzazione
geografica: una successione di cartine e piante delle tomba di Harwa che
faceva uso delle aree sensibili, da poco introdotte sul web.
Storia (2002-2006)
Il
ritorno di Ian Hutchesson in Australia condusse anche al suo abbandono
nella gestione del sito. Le pagine non erano state più aggiornate dal
1999 e, per le notizie sulle campagne archeologiche successive a quell'anno
fu necessario attendere il 2003, fu possibile mettere on-line la nuova
versione del sito all'attuale indirizzo www.harwa.it. In un'epoca in cui le connessioni
sono sempre più veloci (prima l'ISDN e poi l'ADSL) e le pagine web si
appesantiscono di animazioni e immagini, è stato scelto di mantenere il
sito di Harwa in forma statica, privilegiandone la rapidità di
consultazione. La
nuova struttura ricalca quella del 1999 con un orientamento leggermente
più grafico. Alle sezioni già presenti, è stata aggiunta la visita
virtuale del monumento funerario. Una versione in lingua araba,
opera di Hassan Ramadan e di Mustafa El-Soghair, si affianca ora a
quelle italiana e inglese. E' stato anche creato uno spazio dedicato
all'Associazione "Harwa 2001" ONLUS nel quale, dal 2005, viene
pubblicizzato il Corso Estivo di Egittologia a Montepulciano.
A partire dal 2000 le persone interessate
alle ricerche nella tomba di Harwa, avevano cominciato a ricevere per
posta elettronica il diario della missione archeologica. Nel 2003 il
giornale di scavo è stato spostato direttamente sul sito.
In
concomitanza con la campagna primaverile 2006 il diario è apparso in
spagnolo a cura di Miguel Angel Molinero Polo. Sempre in quell'occasione
ha invece cominciato a fare la propria comparsa la rubrica "Harwanews",
una sorta di notiziario sulle attività dell'Associazione Culturale
"Harwa 2001" ONLUS e sulle scoperte archeologiche in Egitto degne di
nota.
VISITA IL SITO DEL 1996
VISITA IL SITO DEL 1999
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